Domani sera il Napoli sarà di scena allo Stadio Meazza di San Siro per l’anticipo serale della sesta giornata di campionato. Gli azzurri affronteranno un'Inter che sembra rigenerata dalla cura Ranieri soprattutto da un punto di vista psicologico, perché le due vittorie di fila conseguite a Bologna e a Mosca hanno sì riportato la serenità in casa nerazzurra, ma non di certo restituito una squadra scevra dalle solite disattenzioni difensive. Ciononostante il compito del Napoli sarà ancora più arduo, giacché si ritroverà per l’ennesima volta a giocare a San Siro – campo ostico per antonomasia - senza poter contare sul cosiddetto trio delle meraviglie al completo. La notizia del giorno, infatti, è l’assenza di Cavani dalla lista dei convocati e ciò indurrà Walter Mazzarri ad assumersi l’onere di una scelta tanto difficile quanto determinante per le sorti del match, ovvero individuare un degno sostituto del Matador tra i vari Zuniga, Pandev, Santana e Mascara.
L'ULTIMA VOLTA - È da ben diciassette anni che il Napoli non viola San Siro e le ultime due sfide contro le compagini milanesi hanno rivelato un complesso d’inferiorità legittimo per una squadra giovane – nei suoi uomini di punta – come quella assemblata dal trio De Laurentiis, Bigon e Mazzarri. Tuttavia quest’anno le cose sembrano essere cambiate e in virtù delle due prestazioni in Champions - rispettivamente contro Manchester City e Villarreal - è possibile sperare in un approccio alla partita di domani sera nettamente differente rispetto al passato. Il Napoli di Manchester non può temere i nerazzurri né tantomeno quello visto annientare il sottomarino di Garrido in poco più di un quarto d’ora al San Paolo. Pertanto c’è da essere fiduciosi che si possa tornare dallo Stadio Meazza avendo disputato una prestazione degna di lode ed esente da ogni timore reverenziale. Mazzarri ormai sa di star modellando a sua immagine e somiglianza un gruppo di cannibali che se motivati a dovere possono mettere in difficoltà chiunque per intensità di gioco, compattezza di squadra e mordente agonistico.
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