“Napoli al top, Inter shock”. Questa è la giusta accezione da utilizzarsi per poter definire quanto successo nella serata di ieri. Una bolgia, il Meazza era una bolgia: supporters neroazzurri stupiti, sorpresi e inferociti per un risultato che decretava il netto predominio di una squadra, di quella squadra che non usciva vittoriosa dalla roccaforte lombarda da ben 17 anni; supporters partenopei che invece con aria dimessa guardavano la propria compagine in difficoltà nei momenti di sofferenza, continuando ad incitarla sempre, perché dopotutto è proprio nei momenti più duri che traspare la vera passione, il vero amore per i propri colori, e che non hanno creduto ai loro occhi ad una lettura su di un tabellone. Il Napoli esce trionfante da S.Siro, davanti ad un’Inter impotente. Stampa, critici, opinionisti ed esperti del settore calcistico subito pronti a puntare il dito contro un uomo, Gianluca Rocchi, colpevole a loro dire di aver condizionato enormemente il risultato di una partita già dichiaratamente e sfacciatamente neroazzurra. Certo, qualche errore può essere stato commesso, ma che dire dei molteplici sbagli fatti da altri direttori di gara? Quante volte la squadra di Moratti ha tratto frutti proficui da arbitraggi non totalmente perfetti? Se i neroazzurri sono gli antagonisti del Milan per eccellenza ci sarà un motivo, ci sarà un perché. Come spesso si cade e ci si rialza, spesso può accadere che gli undici uomini sul campo partano sconfitti e poi escano vittoriosi. Quante volte i risultati sono stati ribaltati? E’ stato proprio il Napoli ad insegnarcelo contro il Milan al S. Paolo nel famoso 2-2 targato Cigarini e Denis, e ancora nel fortino juventino con un 3-2 rifilato ai bianconeri nell’indimenticabile ‘notte delle streghe’ del 2009. La vera grandezza di una squadra non è quella di portare semplicemente a casa un risultato positivo, quanto quella di riuscire ad affrontare il momento più duro, quella di riuscire a combattere quando tutto sembra perduto. Gli uomini di Mazzarri stanno dando prova di tutto questo, traendo la ricompensa per il proprio sacrificio sul terreno di gioco. Gli 11 azzurri ieri non hanno disputato una grande partita, ce ne sono state di migliori, più belle, più emozionanti, come quella contro la Lazio nella scorsa stagione, ma avevano bisogno del riscatto, di togliersi dalla faccia tutta quella sporcizia e quegli schiaffi che gli sono sempre stati dati dalle squadre del Nord, un Nord che molto spesso è totalmente sprezzante nei confronti del Sud quasi a dimenticare che si faccia parte di uno stesso popolo, di una stessa nazione. De Sanctis, Campagnaro e compagni, dal primo all’ultimo giocatore della SSC, hanno dato la gioia più grande ai napoletani: la rivincita e la consapevolezza che dopo ogni tempesta può tornare a splendere il sole. La tempesta è stata lunga, ma oggi è solo quiete, pace, è il ‘The Day after Tomorrow” che consente ad una città dopo tanto tempo di tornare a sorridere.
Maria Grazia De Chiara
Nessun commento:
Posta un commento